
Sono le piccole cose a fare la differenza.
Questa è stata l’idea che ha mosso la volontà di aprire Le Piccole Pagine.
Una casa editrice che si occupi principalmente di saggistica, di storia e di etnografia, di natura e territorio, aperta al mondo, perché il mondo è fatto di tanti piccoli momenti e di piccole cose importanti. L’idea nasce come una sfida al mercato editoriale, attuata con professionalità e competenza, avvalendosi di professionisti che già da anni operano nel settore relativamente all’editing, alla grafica e alla stampa. Ma l’intento è anche, anzi, soprattutto, di distinguersi dando spazio ad argomenti spesso poco trattati o affrontati in modo generico, osservando piccoli segni o seguendo tracce talvolta trascurate per uscire da sentieri fin troppo battuti. Non meno fondamentale, quindi, è l’attenzione rivolta ad autori che, con il medesimo impegno e lo stesso slancio, vogliano trasmettere la passione per il proprio lavoro, perché ogni piccolo passo può aprire orizzonti nuovi e arrivare lontano.
IN EVIDENZA QUESTO MESE
Liberi e forti : il Lodigiano dal 1919 al 1924 : dalla fine della Grande Guerra al fascismo / Ferruccio Pallavera e Angelo Stroppa
Gli anni tra il 1919 e il 1924 furono travagliati e irripetibili. Anche il Lodigiano, un fazzoletto di centottantamila abitanti situato nella pianura tra Milano e il Po, fu protagonista e testimone di eventi a un tempo drammatici e terribili, costruttivi ed esilaranti.
La Grande guerra si era portata via cinquemila contadini. La disoccupazione era dilagante, e per alcuni agricoltori della Bassa la pelle di una vacca valeva di più di quella di un bracciante. Socialisti e comunisti innalzarono la bandiera rossa su cinquanta municipi del territorio - cinquanta su settanta - auspicando di esportare in Italia la rivoluzione che stava insanguinando la Russia, mentre preti illuminati rispondevano con la medesima passione. In soli due anni centocinquanta scioperi scossero il territorio. La povertà moltiplicò le ruberie, compiute con una ferocia inaudita, e in venti mesi la delinquenza comune si macchiò di 18 delitti. Altri 15 furono i morti ammazzati dalle squadre fasciste e 5 dagli arditi del popolo.
Eppure la comunità guardava con fiducia al futuro. I primi macchinari fecero la loro apparizione nei campi, e in poco tempo nacquero duecento cooperative: spacci di generi alimentari, circoli operai, associazioni per la produzione e il lavoro e vennero fondate trenta casse rurali e artigiane. Lodi che aveva conosciuto le visite di Mussolini rivoluzionario, ateo e mangiapreti, lo rivide poco tempo dopo in camicia nera, tra un alalà di gerarchi ossequiosi a un regime che sarebbe durato vent'anni, prima di concludersi con le leggi razziali e con un altro bagno di sangue.