Non pochi ex rivoluzionari del movimento sessantottesco si sono rivelati prestissimo degli spregiudicati arrampicatori, sedei brillanti arrivisti, cambiando disinvoltamente casacca e conservando solo della vecchia milizia una certa prepotenza e arroganza. Ne possiamo vedere le facce impunite in tv, leggerli sui giornali, altri siedono in Parlamento, al Governo, altri ancora occupano belle posizioni nell’industria e nella finanza. Non mi risulta che tra i collaboratori di Quaderni piacentini ce ne sia stato qualcuno della cui storia successiva ci si debba vergognare. Non è poco, Piergiorgio Bellocchio, 1995