Un biglietto, una nota scritta a mano, in fretta, dal segretario comunale.
L’oggetto è semplicemente: «Comunicazione». I destinatari sono due, la Prefettura Repubblicana di Piacenza e il commissario prefettizio del Comune di Gropparello, presso Carpaneto, però.
Il contenuto è essenziale:
“Comunico che Gropparello è stato oggi occupato dai partigiani”
La data in calce è 8 agosto 1944.
È questo documento, conservato nell’archivio del Comune di Gropparello, a testimoniare l’avvenuta liberazione del paese. E sarà proprio l’azione di Gropparello a darà una scossa, un impulso decisivo alla rapida riorganizzazione e poi all’espansione partigiana che presto porterà al controllo totale della zona da parte del movimento resistenziale.
8 agosto 1944 è frutto di un rilevante impegno collettivo, un’appassionata indagine da cui emerge un inatteso affresco della guerra vissuta nelle valli del Piacentino.
La paura per i rastrellamenti, le morti insensate e le lunghe notti nei distaccamenti partigiani, ma soprattutto la profonda riconoscenza per la gente che vi abitava.
Gente che non si è piegata alla prepotenza e all’occupazione e ha scelto di lottare. Tutta insieme.